L'onicocriptosi distale

L'onicocriptosi distale è spesso conseguente all'avulsione traumatica o chirurgica della lamina. La mancanza della lamina determina un sollevamento dell'iponichio che impedisce alla nuova unghia di crescere senza incarnirsi. Il trattamento consiste nel assotigliamento della lamina con fresa e micromotore per renderla flessibile in modo da superare l' ostacolo dato dall' iponichio sollevato. Un altra soluzione possibile si avvale della ricostruzione ungueale con resina acrilica che viene ancorata al moncone di unghia presente, ricoprendo tutta la superficie dell'iponichio ne contiene il sollevamento, permettendo cosi la crescita della lamina. Nei casi in cui questo trattamento non riesca o sia impossibile farlo è indicato il trattamento chirurgico.
Può presentarsi, in fase iniziale con rossore, gonfiore e dolore alla compressione, e dopo lungo tempo con dolore continuo e formazione di tessuto di granulazione simile ad un bottone carnoso riccamente vascolarizzato, che può coprire parzialmente la lamina ungueale. La formazione del tessuto di granulazione è conseguente al perdurare della lesione da parte della lamina.

Il trattamento conservativo nelle onicocriptosi consiste nell'asportazione dello sperone ungueale, accurata disinfezione, steroidi topici in occlusione e zaffatura con cotone o materiale spugnoso da interporre tra la lamina ed il tessuto sottostante. Si consiglia l'uso di calzature traspiranti e comode ed evitare giochi o sport che possano causare traumi. La risoluzione dell'affezione richiede da pochi giorni ad alcune settimane. Frequenti sono i casi di recidive.
I trattamenti cruenti sono, la matricectomia laterale chirurgica, la fenolizzazione del corno laterale della matrice e l'eliminazione del corno laterale mediante laser, tutti questi interventi riducono la larghezza della lamina e quindi la pressione che la stessa provoca nelle pieghe ungueali laterali. I trattamenti più invasivi sono più efficaci e presentano rari casi di recidive.
Il trattamento conservativo si avvale anche dell'ortonixia, cioè dell'applicazione di strumenti sulla superficie della lamina che ne riducono la curvatura e la pressione nei solchi ungueali. In ortonixia si utilizzano principalmente due tecniche, la barretta plastiche BS e il filo di titanio.